Questa pagina è dedicata a coloro che desiderano lasciare una traccia della propria esperienza o riflessione rispetto alla partecipazione del percorso Mindfulness Based Stress Reduction.
Per garantire la riservatezza dei partecipanti i nomi di seguito non sono quelli reali.
Testimonianza di Carlo.
Questi mesi sono stati per me una rivelazione. In seguito ad un periodo complicato, o forse di debolezza maggiore, riscoprire di poter godere di quello che il mio corpo e la mia mente possono creare, ma prima ancora essere. È stato fondamentale per riprendere in mano le redini del mio tempo. Qualsiasi sia la nostra idea del futuro, la coscienza del passato, o che del futuro non si abbia alcuna proiezione e del passato solo cianfrusaglie ingombranti, ebbene… questo non importa più, se non nella misura che sto nel momento presente, in questo respiro, con questo ciclo armonioso che costruisco attimo dopo attimo, creando la base per qualsiasi cosa verrà dopo. La pratica di gruppo, le nozioni donateci da Federica, l’attenzione al movimento, alle emozioni, alle relazioni interpersonali con reazioni, risposte, stimoli, giudizi da non dare, resistere un prurito. Le letture, tenere l’equilibrio tra muscoli e pensieri, il suono magnifico dei cembali. Il corpo che si sveglia prima e la meditazione delle 6.00 a.m., diventa rituale in cui alleno una mente frenetica alla calma, alla “lotta” (… all’assenza) dallo stress. Il sonno sereno, il lavoro fluido è la consapevolezza di dove e quando sono. Ho acquisito sicurezza in me stesso, nelle mie capacità. Ho capito come lavorare questo diamante che sono, in quanto essere umano dotato di un intelletto che tende al bene. Ho capovolto la comprensione di me, guardandomi con occhi non giudicanti, per poter pulire una pietra semilavorata e lucidarla per poter stare meglio con me stesso, donarmi agli altri nella forma migliore a far star bene prossimo con me. Scrivevo ieri ad un amico che il futuro non ci appartiene, perché non esiste se non come bisogno. Io adesso so di avere bisogno del presente; so di avere bisogno di valorizzare ogni respiro, ogni movimento, ogni flusso di pensieri (che esistono, belli o brutti che siano) per essere padrone delle mie risposte consapevoli ai troppi stimoli che la vita mi “cucina” giorno dopo giorno, assaporando i pasti boccone dopo boccone. Adesso so che ci sono altri modi di reagire, che non sono chiudere la porta, far buio staccare la spina. Che questo sia almeno una filosofia di vita, una scappatoia, un desiderio o altrimenti lo si voglia definire ricordo bene cosa dissi due mesi fa, pensando e scegliendo tra motivi che mi spinsero a fare il percorso di Mindfulness; tristemente sciocco risposi: “sono altri due mesi” (di vita). Sono stati invece respiri, minuti, ore, giorni, settimane e mesi di sforzo, piacere, silenzio, coscienza e infinito beneficio e crescita. La parola consapevolezza a tutto un altro gusto. Un altro peso. Un altro colore. La sento entrare fresca, tra il naso la bocca, attraversarmi la gola e riempirmi polmoni e l’ addome. La sento come la restituisco al mondo, scaldata dal mio affetto, dalla mia benevolenza per ogni essere vivente. Viene fuori così, in modo naturale e non forzato, come il miglior augurio che posso fare a tutto ciò che mi circonda.