La terapia basata sulla compassione è un approccio di recente diffusione che rientra all’interno delle Psicoterapie cognitivo-comportamentali basate sulla Mindfulness. È stata studiata da Paul Gilbert in relazione ai suoi studi sull’autocritica, il senso di colpa e la vergogna.
La Compassion Focused Therapy (CFT) propone un approccio alla terapia focalizzato sulla psicologia evoluzionistica ed offre una spiegazione della psicopatologia basata sulle dinamiche di attivazione di alcuni sistemi di regolazione emotiva (sicurezza, esplorazione, minaccia e protezione).
Alla base della CFT ci sono gli studi sull’attaccamento, le neuroscienze cognitive, la mindfulness e la psicologia evoluzionistica. Questa terapia costituisce un valido supporto nei casi in cui sono presenti dei sintomi come l’auto-critica, il senso di colpa, la vergogna, varie problematiche come il disturbo post traumatico da stress, i disturbi dell’umore, il dolore cronico e i disturbi alimentari.
Perché la compassione?
Perché l’occhio con cui guardiamo il mondo determina ciò che vediamo, pertanto se questo sguardo fosse compassionevole potremmo vedere noi stessi e ciò che ci circonda con maggiore accoglienza, accettazione e gratitudine.
Secondo la definizione di Hayes (2012) la “Compassione è l’abilità di esperire in modo accettante emozioni difficili, di osservare in modo mindful i nostri pensieri giudicanti, senza permettere loro di dominare le nostre azioni e i nostri stati mentali, di impegnarci in modo pieno con gentilezza e autovalidazione verso direzioni di vita ricche di valore e di cambiare in modo flessibile la nostra prospettiva verso un più ampio senso di sé.”